martedì 24 novembre 2015

LA SUBLIME PORTA DI FRONTE AD UN OCCIDENTE ANNICHILITO. PICCOLO MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

Se lei avesse studiato un po’ di storia, saprebbe che l’Islam, da sempre, si diffonde non per un' inesistente azione missionaria, tradizione, questa, propria del cattolicesimo, ma con la spada

C’è un cretinetto dagli occhi cattivi e dalle unghie ben curate. Ha la responsabilità della sicurezza di un’intera nazione. È lo stesso che lucra sugli sbarchi dei clandestini e che ha sistemato adeguatamente moglie e fratello: bisogna capirlo, la famiglia è una cosa seria. Dimenticavo di dire che ha cambiato partito in corso d’opera, cioè dopo essere stato eletto in parlamento con un altro partito, ma questo non ha importanza ormai, figuriamoci. Previsione. Tra qualche ora dirà: ‘E’ successo in Francia e non da noi perché noi, qui, vigiliamo, teniamo alta l’allerta, ovviamente per merito mio’. Durante la conferenza stampa non ci sarà nessun giornalista che gli farà questa osservazione: ‘Lo scontro di civiltà non è un invenzione di gente esaltata e malvagia. Se lei avesse studiato un po’ di storia, saprebbe che l’Islam, da sempre, si diffonde non per un' inesistente azione missionaria, tradizione, questa, propria del cattolicesimo, ma con la spada. Basta andare nella cattedrale di Otranto per sincerarsene. Mentre aspettiamo la prossima azione terroristica, cosa intende fare? Parliamo di azioni serie, immediate, politicamente scorrette e funzionalmente necessarie’. No, nessuno gli parlerà di queste cose.



Ci troviamo così nella tristissima situazione di dover combattere un nemico di cui neghiamo l’esistenza. Che vinca il migliore

Esiste una asimmetria nella narrazione dei fatti. Gli eccessi, gli errori commessi dalla Cristianità, anche se non tutto quello che si legge sui libri di storia risponde al vero, a cominciare dalle Crociate, sono, nella vulgata imperante, dei macigni che pesano sulla nostra coscienza, distorcendo le povere menti di noi occidentali, rimbambiti dalla propaganda del politicamente corretto e dalla coglionaggine che abbiamo eletto a stile di vita. Cioè, il male prodotto all’ombra della Croce,  quando pure esiste, proviene, senza necessità di dimostrazione, da Quella, discende dalla nostra Religione in quanto tale, al punto che, rossi di vergogna, non smettiamo di chiedere scusa. Quel complesso di inferiorità e di colpa che ottunde gli animi e svilisce il nostro essere. Viceversa, la scimitarra che taglia le teste, si affannano a spiegarci tutti, non rimanda all’Islam, non è riferibile a quella religione. Ci troviamo così nella tristissima situazione di dover combattere un nemico di cui neghiamo l’esistenza. Che vinca il migliore.


Questa è l'Europa che si deve difendere dal terrorismo islamico, un'Europa che non ha contezza di sé, un'Europa senz'anima

Certo che di coglioni in giro ce ne sono molti. La nostra civiltà, la civiltà occidentale, sarebbe nata dall’illuminismo, rigorosamente scritto con la 'i' maiuscola, che ci avrebbe liberato dal giogo della religione. Cristiana , ovviamente. Illuminismo che però ha prodotto, come conseguenza immediata,  le stragi, i massacri della rivoluzione francese. Gli uomini di Marat, l’amico del popolo, entravano nelle carceri, che pullulavano di oppositori o di semplici cittadini del tutto estranei alla politica, per compiere allegramente i loro massacri. Non parliamo dei bevitori di sangue e delle teorie sullo stato rivoluzionario, i cui echi, ma forse si tratta di ben più di qualche eco, si odono ancora ai giorni nostri, quella insana abitudine di mettere tra parentesi i diritti ed instaurare il regime della paura. Nessuno ha mai studiato il genocidio del popolo vandeano, che deriva direttamente dalle nuove, belle idee degli illuministi, i signorini che sedevano nei salotti buoni di Parigi. Illuministi che annoverano tra le loro fila Voltaire, il più grande anti-semita della storia. Alla faccia del progressismo e della tolleranza. Illuministi che ci avrebbero liberato, è questa la vulgata, dal cristianesimo. Quel cristianesimo cui dobbiamo la creazione dell’Europa, la conservazione e la valorizzazione della civiltà classica, la creazione degli ospedali, delle università e le stupende chiese gotiche che abbelliscono questo continente popolato da rincoglioniti che scrivono ‘or dunque’. E' l'Europa che si deve difendere dal terrorismo islamico, un'Europa che non ha contezza di sé, un'Europa senz'anima.


Mentre Kerry beve lo cherry. Dopo tutto, l’ignoranza è una scelta personale, uno stato etico, per cui tu preferisci non leggere, non studiare, non faticare, anteponendo il bar e le ubriacature alle ore passate sui libri

È bello, è esaltante, fa sentire diversi, superiori, ti dà un’aria da salotto, il salotto buono dove si ciancia di popolo, pensiero unico, progressismo, pace, serenità, amore senza confini. Naturalmente partecipano anche le capre, quelle persone che hanno avuto problemi durante i cinque anni, che magari sono diventati sei o sette, passati sui banchi delle elementari. Ragionando su quello che il regime mass-mediatico ci impone di interiorizzare, mentre gli occidentali brulicano nelle vaste praterie dell’ignoranza a buon mercato, quella che tranquillizza, che rassicura, che narcotizza, il combinato disposto delle parole d’ordine, che al pari della fama virgiliana corre di bocca in bocca (chiedo scusa al poeta per l’accostamento), produce disastri. Vediamo un po’ e riassumiamo. I terroristi non sono islamici, ci dicono, aggiungendo poi, in affanno, che non si tratta di una guerra di religione, anzi che la religione non c’etra un bel fico secco. Le capre dicono pure che l’islam sia una religione di pace, di amore, e che sul corano erompe gagliarda la condanna per chi uccide. Tutte balle. Bella questa vita. Dopo tutto, l’ignoranza è una scelta personale, uno stato etico, per cui tu preferisci non leggere, non studiare, non faticare, anteponendo il bar e le ubriacature  alle ore passate sui libri. Dico solo questo: il corano va letto tutto, e va anche considerato come l’islam, storicamente, lo dimostrano gli eccidi sui quali preferiamo chiudere gli occhi,  si sia affermato con la scimitarra. Ma non è questo il punto sul quale voglio ragionare oggi. Parlavo del combinato disposto di frasi buttate qua e là dal verminaio propagandistico. Se tutto quello che si dice è vero, se hanno ragione le capre e i salotti buoni, i pacifisti ad oltranza, allora, per conseguenza logica, il risultato finale è l’impotenza, l’immobilismo. Insomma, andiamo avanti così. Aspettando la prossima strage. Nel frattempo, spiegatemi come mai non esista un terrorismo cristiano. Voi che sapete tutto, ditemelo. Ci si è messo anche Kerry, parlando, a proposito dei fatti di Parigi, di ‘un certo tipo di fascismo medievale e moderno allo stesso tempo’. Parliamo dell’amministrazione Usa, quella che dovrebbe guidare il mondo alla riscossa, anche contro il terrorismo che mi ostino a definire islamico. Per Kerry, dunque, la colpa è di Mussolini. Più indietro nel tempo, la colpa è anche del Medio Evo. Capra. Il Medio Evo, al di là delle brume sparse nei secoli dalla storiografia ufficiale, è stata un’epoca ricca di fermenti culturali, un’epoca che ha forgiato l’Europa, quel continente che ora Kerry non sa difendere. Perché non è in grado. Quanto a Mussolini, l’accostamento mi sembra un delirio.  Noi siamo in guerra così, in queste condizioni. Rincoglioniti, prima ancora di essere disarmati. Su un punto sono d’accordo con i brulicanti: in effetti non si tratta di una guerra, atteso che si guerreggia in due. Noi abbiamo rinunciato in partenza.


L’auto-proclamatosi imam deve essere in ogni caso capito, assistito, aiutato, perché, in fondo, quel complesso di inferiorità al quale siamo stati educati, pesa, pesa fino al punto di non farci nemmeno intravvedere la realtà

Il dilettantismo culturale fa disastri. Immani. Secondo me, ha ragione da vendere chi se la prende con face book et similia per la capacità che hanno, incontrollabile, di propagare l’ignoranza. Non bastando i mezzi tradizionali. L’ho detto, lo ripeto. C’è una a-simmetria nella valutazione dei fatti. Se un cristiano, o un occidentale non religioso, reclama i propri diritti, propugna i valori in cui crede, chiede tutele, ebbene, nell’immaginario del pensiero debole, è un retrogrado, un fanatico, un bigotto. Fate voi. Al contrario, l’auto-proclamatosi imam deve essere in ogni caso capito, assistito, aiutato, perché, in fondo, quel complesso di inferiorità al quale siamo stati educati, pesa, pesa fino al punto di non farci nemmeno intravvedere la realtà. Il resto è pura retorica, tra l’altro di pessima fattura. Prendiamo la Chiesa Cattolica. Siamo noi i primi a dire le solite frasi, trite e ritrite, sciocche. Se la Chiesa parla, impone. Se la Chiesa esce al di fuori delle sacrestie, invade il campo di quella laicità così indefinita e così sacra. La storia, che non studiamo, ci dice altro. Ci dice che l’Europa, propriamente non un continente in quanto penisola rispetto all’Asia, ha una sua fisionomia, che va purtroppo esaurendosi, grazie al Cristianesimo, in particolare al monachesimo medioevale e alla sua predicazione. E' la stessa cultura cui appartengono, tanto per fare due nomi, San Tommaso d'Aquino e Sant'Agostino, la stessa cultura che ha abbellito il Continente con le cattedrali gotiche. Ecco, appunto, basterebbe citare l'arte sacra, ma andiamo al nocciolo e proviamo ad immaginare. Il Crocefisso nell’urina è oramai, nelle esternazioni pseudo-artistiche di un imbecille, una creazione che trova sostegno nel solido terreno del politicamente corretto. E nessuno può dire niente. Solo qualche coraggioso, isolatamente, insorge qua e là. Se al posto del Crocefisso vi fosse un simbolo sacro all’Islam? Che succederebbe? Mi fermo qui. In attesa del prossimo atto terroristico di un islam che, storicamente, mettiamocelo in testa, non conosce le figure dei predicatori, ma che si va espandendo con la scimitarra. Lo testimoniano i Martiri di Otranto, lo dicono i fatti antecedenti la battaglia di Lepanto. Serve a qualcosa parlare delle torture patite da Marcantonio Bragadin? 

CAPRE DI TUTTO IL MONDO (OCCIDENTALE), UNITEVI!

La stoltezza, me ne convinco sempre di più, è una scelta etica. La grassa ignoranza, quella che cola grasso da tutti i pori della pelle, in fin dei conti è connaturale all'indole pigra, vacua. Magari anche flaccida. Lo diceva Carlo Maria Cipolla, del quale consiglio la lettura, lo argomentava Platone tramite il famoso mito della caverna. Rassegnamoci: l'ignoranza caprina coagula, unisce, evolve, o involve, vedete voi, in ideologia, talora in un partito. Preferiamo vivere nelle nostre false certezze e ci irritiamo quando qualcuno la pensa diversamente. Anche a costo di rimetterci l'osso del collo per mano di qualche islamico. Il quale, secondo il politicamente corretto, che poi è il precipitato storico della società liquida nella quale viviamo, è una brava persona, che va capita e storicizzata. A proposito di storia. E' estranea all'islam la figura del predicatore, tipica invece del Cristianesimo, figura agevolmente sostituita dalla scimitarra. Varrebbe la pena soffermarsi sulle vicende antecedenti la battaglia di Lepanto per capire come la Sublime Porta abbia massacrato, oltre che Marcantonio Bragadin e compagni, anche il diritto internazionale e quel minimo di etica che ti aspetteresti perfino dalla peggiore bestia. Alvise Zorzi ne parla diffusamente nella su storia di Venezia, un'opera che verrei regalare a qualche capra in occasione dell'imminente Santo Natale. Per quanto attiene Otranto, basta vedere le ottocento teste tuttora esposte nella Cattedrale. Teste di Cristiani. Non ne usciamo. Se l'Europa non recupera le sue radici cristiane, la sua anima, per il vecchio continente si aprirà il baratro. Nel quale, ed è il punto sul quale riflettere, precipiteremo tutti. Anche la capre.

QUELLO CHE NON MI PIACE DELLA FRANCIA (QUASI TUTTO)

Non mi piace quella lingua, anche se si tratta di un idioma neo-latino. Quei suoni nasali (fanno ammalare la cavità nasale per eccessivo logoramento) e quella orribile erre che gorgheggia in abbondante saliva fin sulla faccia del malcapitato interlocutore. Il quale, a sua volta, non per vendetta, restituisce l’eccesso di liquido che alberga sulla lingua. Intanto, un dubbio: se hai la gola secca, come fai? Quella consonante liquida, la erre, appunto, così arrotolata nella pronuncia, non erompe, non viene fuori, o viene fuori male, se hai la gola secca. Una lingua effeminata. I francesi, che noi, senza essere ricambiati, chiamiamo cugini, non si stancano nel parlare così? Sono cattivo? Può essere. Però la mia critica è esattamente speculare alla ferocia di Voltaire, quello che tutti indicano, senza averlo letto, come il campione della tolleranza e del progresso, quello che ha scritto pagine memorabili grondanti odio e veleno contro gli ebrei. Il signor Arouet, dunque, fa dire a un suo personaggio che la lingua italiana è buffa in quanto le parole terminano tutte con una vocale. Pensa un po’ che cavolo è andato a notare e a indicare al pubblico ludibrio. Pazienza. ‘Non ti curar di lor’ e andiamo avanti lo stesso. Non mi piace nemmeno quell’inno, l’inno rivoluzionario per eccellenza, quello dove si fa menzione dei bambini della patria, immolati al canto di quella rivoluzione che ha massacrato, scristianizzato, sterminato e violentato. Anche al di qua delle Alpi, dove però il popolo italiano, armato di badili e forconi, anche se non si studia a scuola, si è sollevato contro le truppe napoleoniche che avvertiva, e non poteva essere altrimenti, come straniere e usurpatrici. La stessa consorella latina, che non ci fa l’onore di analogo titolo, asilo sicuro dei nostri terroristi, rigorosamente di sinistra, fuoriusciti dai confini patri. Combattenti rivoluzionari accolti, coccolati, portati nei salotti buoni di Parigi, posizionati su una cattedra universitaria, in qualche caso allocati in comodi alloggiamenti al di là dell’Oceano. Questa è la Francia che combatte il terrorismo di altra natura, quel terrorismo che non vuole definire per quello che è. Islamico, appunto.

SE UN ARABO TI FAI INGOIARE LA CROCE

L’amico Francescopaolo D’Adamo mi inviava stamattina un dispaccio elettronico contenente l’apoftegma di Scalfari in ordine alla religione islamica: è una cosa tutta da ridere, caro Paolo. Intanto, i meriti della conduttrice Gruber sono riferibili soltanto alle frequentazioni della ben nota associazione Bilderberg, mentre le sue conoscenze in fatto di religione approdano ad un goffo ‘il Dio dei Cristiani è lo stesso dei musulmani’. Nessuno le ha fatto notare (ma fanno le cose tra di loro, senza contraddittorio) che, bestemmia a parte, basterebbe osservare come la Seconda Persona della Santissima Trinità, Gesù, non sia tale per l’islam, per il quale, anzi, il Nazareno sarebbe un profeta di rango inferiore rispetto a Maometto. Basterebbe aggiungere che i musulmani, così dicono loro stessi, non vedranno dio nell’aldilà, un dio che schiaccia e che pretende sottomissione assoluta, che non si mostra, mentre noi, i pochi Cristiani rimasti, sappiamo e crediamo fermamente che vedremo Dio così come Egli è. Quanto a Scalfari, indicare San Paolo come co-fondatore del Cristianesimo è fantascienza, così come definire l’islam quale religione di misericordia. Appunto, quando dici la storia…

Ma c'è dell'altro. C'è, in particolare, un antefatto di queste ultime ore. Un arabo, così individuato per la sua parlata, aggredisce una donna a Cagliari, le strappa la collana dal collo e le fa ingoiare il Crocefisso che era, come in uso da noi, parte integrante del monile. Voglio ora inoltrarmi, a immaginare i commenti provenienti dai salotti buoni, lungo la strada larga e piana del progressismo e del nichilismo, gli epifenomeni più vistosi della società liquida popolata da chi non conosce la storia e da chi eleva a professione quello che in realtà è puro dilettantismo culturale. L’esercitazione retorica, utile a tenermi in allenamento, è l’occasione per cercare di entrare nella mente (bacata) di qualche capretta. 

Un fatto episodico, tuttora da chiarire, viene raccattato dai soliti ambienti di destra, oscurantisti e retrivi, per fomentare l’odio, il dissapore verso il diverso, in definitiva la islamofobia. Questi signori non capiscono e non vogliono vedere come  l’islam sia amore, come noi viviamo ormai in un mondo globalizzato, aperto, pluriculturale. Chiudersi nel proprio orticello, oltre che di ottusità di mente, sa di non conoscenza … ecc…

Che ve ne pare? Sparare cazzate così, in piena libertà, come d’altra parte fanno Gruber e Scalfari, è semplice, è bello. Soprattutto, non implica il sacrificio dello studio. Una sola annotazione. I perbenisti non avrebbero scritto un commento così. Non sanno scrivere.


Giacinto Zappacosta

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