La Sublime Porta sbarca a San Marco. Questa
volta col vaporetto di linea. C’è l’imam accanto al Patriarca, al sindaco e al governatore.
Soprattutto, c’è un’Italia dissolta nel nichilismo, senza identità, senza anima,
un’Italia che laicamente dà l’ultimo saluto ad una sua figlia. Il gonfalone col
leone alato, simbolo cristiano, impallidisce nel sincretismo che accoglie
tutto, l’indistinto. L’affanno del potere massmediatico, in queste ore, è nel
rassicurare, nello spiegare come il terrorismo sia altro rispetto ad un islam
indicato come sano in sé, puro, costola, così ci dicono, di quell’unico
sentimento religioso nel quale si riconoscono anche Ebrei e Cristiani. È bello sentirsi
coccolati, accarezzati. Dopo tutto, il prezzo da pagare è minimo: è sufficiente
rinunciare a quello che siamo, alla nostra tradizione. Ma sì, apriamoci,
liberiamoci. ‘Bacia Satana’ cantava a Parigi il complessino rock. Poi la
strage.
g.z.
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