martedì 6 ottobre 2015

Perché invece non parlare di famiglia?

È incredibile!
Con tutti i problemi che ci sono a Vasto e sul territorio (occupazione, povertà, decoro urbano etc), a Vasto il Consiglio Comunale trova il tempo di discutere sull’istituzione del registro delle Unioni Civili.
Dire che si tratta di un’iniziativa propagandistica, che serve solo a una sinistra radical chic per trovare un poco di visibilità, rappresenta forse la verità.
Il Registro delle Unioni Civili non ha infatti alcun valore giuridico rientrando perciò tra quelle iniziative vuote che non risolvono neppure minimamente i problemi delle gente comune.
E allora perché parlare di Unioni Civili? Perché invece non parlare di famiglia, come sancita dalla Costituzione (art. 29), ovvero come società naturale fondata sul matrimonio?
Perché le istituzioni pubbliche e la società civile non riflettono sul fatto che il futuro, non solo demografico, di un territorio, di una comunità, di una società ha bisogno di più famiglie e non di più unioni civili.
Su questo punto si tiene a precisare che non è sufficiente preoccuparsi esclusivamente delle famiglie in crisi e in difficoltà economica.
La ragione è semplice: poiché le famiglie (non unicamente quelle in difficoltà) sono alla base del benessere di una comunità, le politiche familiari devono avere come obiettivo non tanto e non solo la sopravvivenza delle famiglie, quanto soprattutto la realizzazione della loro vocazione di educazione e di assistenza ai bambini, agli adolescenti, ai lavoratori e agli anziani.
Sarebbe come se le politiche industriali si concentrassero in via esclusiva sull’assistenza delle imprese in crisi, dimenticando di garantire alle imprese (anche a quelle in crisi) le migliori condizioni per conseguire i propri obiettivi. Così facendo, le imprese in crisi falliscono, mentre le altre in generale soffrono.
Tutto ciò non accade con riguardo alle politiche industriali, perché sarebbe assurdo; e allora perché dovrebbe accadere con riguardo alle politiche famigliari?
In conclusione, non c’è dubbio che il Consiglio comunale di Vasto, pensando di approvare il registro delle Unioni Civili, non è stato né originale né utile, ma soprattutto ha perso un’occasione importante per parlare, prima di ogni altra cosa, del vero motore della società, anche a Vasto, ovvero della famiglia. E ciò, se non altro, perché è l’istituzione famigliare che, in questo momento di difficoltà non solo economica, trascina la “carretta” per tutti noi.


Vincenzo Bassi

Nessun commento:

Posta un commento