La stanza del sindaco, c’è da scommettere, diventerebbe un
troiaio stile Sodoma e Gomorra. Quello che colpisce, a livello comportamentale
e psicologico, è la mancata auto-precezione della propria pochezza, della inadeguatezza,
di quella inconsistenza che dovrebbero importi di rimanertene a casa e di non
uscire. Se non col burqa. D’altra parte, e qui devo correggermi, se lo stupido
fosse consapevole dei propri limiti, non sarebbe uno stupido. Soccorre la
lezione di Carlo Maria Cipolla con la sua definizione, profonda e geniale,
amara, della stupidità umana: lo stupido è colui, o colei, che avendo a che
fare con te, procura del danno a te e del danno a sé stessa. Ci sarà da
divertirsi.
g.z.
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