Questo il testo del massaggio che ho inviato a Renzi
MESSAGGIO PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DR
MATTEO RENZI
Caro Renzi,
la sua visita a Taranto, nata
sotto cattivi auspici, non ha sortito l’effetto che lei sperava. Ma non deve
preoccuparsi: l’informazione di regime ha provveduto a porgere il resoconto a
pro di un suo incremento di consensi, caro Renzi. I fischi, la contestazione,
la rabbia dei Tarantini sono oramai evaporati anche nella sua memoria, caro
Renzi. Lo so: il suo 41%, sono pronto a scommettere, la prossima volta si
attesterà al 42%, un successo senza precedenti. Però io, al posto suo,
rifletterei sui motivi di quella manifestazione sul lungomare di Taranto,
tenendo conto che magari da questa splendida città potrebbe nascere un
movimento popolare di rinascita e di riscatto per una terra stuprata e offesa.
In verità, il motivo per il quale le scrivo, caro Renzi, è un altro, motivo che
chiama in causa tutto un sistema, una mentalità che vede il cittadino come un
minus habens, una bestia parlante, un mero accidente della storia. Voglio
parlarle degli autobus delle linee urbane di Taranto, caro Renzi. La sua visita
ha prodotto il blocco della circolazione dei mezzi pubblici, in un orario, tra
l’altro, nel quale i ragazzi escono da scuola. Non è colpa sua, mi rendo conto,
ma il punto è che il potere (devo usare la P maiuscola?) non considera quello
che una volta si chiamava il popolo, non si abbassa a riflettere sulle esigenze
minimali della cittadinanza. Lo stesso avvenne per la visita dell’allora ministro
Clini: la Città Vecchia (sorge su un’isola: le consiglio una visita) bloccata,
traffico impazzito e imprecazioni a non finire. Glielo dico, caro Renzi, in
modo che la prossima volta potrà fare una telefonata in prefettura e dare
disposizione per un piano di sicurezza meno invasivo e più rispettoso nei
riguardi dei cittadini. Sa cosa significa trovarsi, senza preavviso, a piedi,
in una città grande? Studenti, anziani, persone che hanno bisogno di spostarsi,
caos, nessuno che ti dice niente. E poi famiglie in ansia che devono
organizzarsi per raggiungere il centro con un’auto privata al fine di prelevare
il congiunto in attesa sotto la pensilina. Ha riflettuto su tutto questo, caro
Renzi? So che non mi risponderà. Figuriamoci. Mi interessa, in ogni caso,
conoscere l’opinione dei Tarantini, o di quei pochi che vorranno leggermi.
Cordialità
14 settembre 2014
Dr Giacinto Zappacosta
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