Ricevo dal preside Nicolangelo D'Adamo
Si possono
fare belle prediche, ma se non si è vicini alle persone, se non si soffre con
la gente e non si dà speranza, quelle prediche non servono, sono vanità: è
quanto ha detto il Papa nell’omelia mattutina a Santa Marta, nel giorno in cui
la Chiesa ricorda i Santi Cornelio, Papa, e Cipriano, vescovo, martiri.
Il servizio di Sergio Centofanti:
Il Vangelo
del giorno parla di Gesù che si avvicina ad un corteo funebre: una vedova di
Nain ha perso il suo unico figlio. Il Signore compie il miracolo di riportare
alla vita il giovane – afferma il Papa – ma fa di più: è vicino. “Dio – dice la
gente – ha visitato il suo popolo”. Quando Dio visita “c’è qualcosa in più, c’è
qualcosa di nuovo”, “vuol dire che la sua presenza è specialmente lì”. Gesù è
vicino:
“Era vicino
alla gente. Dio vicino che riesce a capire il cuore della gente, il cuore del
suo popolo. Poi vede quel corteo, e il Signore si avvicina. Dio visita il suo
popolo, in mezzo al suo popolo, e avvicinandosi. Vicinanza. E’ la modalità di
Dio. E poi c’è un’espressione che si ripete nella Bibbia, tante volte: ‘Il
Signore fu preso da grande compassione’. La stessa compassione che, dice il
Vangelo, aveva quando ha visto tanta gente come pecore senza pastore. Quando
Dio visita il suo popolo, gli è vicino, gli si avvicina e sente compassione: si
commuove”.
“Il Signore
– ha proseguito Papa Francesco - è profondamente commosso, come lo è stato
davanti alla tomba di Lazzaro”. Come è commosso quel Padre “quando ha visto
tornare a casa il figlio” prodigo:
“Vicinanza e
compassione: così il Signore visita il suo popolo. E quando noi vogliamo
annunziare il Vangelo, portare avanti la Parola di Gesù, questa è la strada.
L’altra strada è quella dei maestri, dei predicatori del tempo: i dottori della
legge, gli scribi, i farisei … Lontani dal popolo, parlavano … bene: parlavano
bene. Insegnavano la legge, bene. Ma lontani. E questa non era una visita del
Signore: era un’altra cosa. Il popolo non sentiva questo come una grazia,
perché mancava la vicinanza, mancava la compassione e cioè patire con il
popolo”.
“E c’è
un’altra parola – ha sottolineato il Papa - che è propria di quando il Signore
visita il suo popolo: ‘Il morto si mise seduto e incominciò a parlare, ed egli
– Gesù – lo restituì a sua madre’”:
“Quando Dio
visita il suo popolo, restituisce al popolo la speranza. Sempre. Si può
predicare la Parola di Dio brillantemente: ci sono stati nella storia tanti
bravi predicatori. Ma se questi predicatori non sono riusciti a seminare
speranza, quella predica non serve. E’ vanità”.
Guardando
Gesù che ha restituito alla mamma il figlio vivo – ha concluso il Papa –
“possiamo capire cosa significa una visita di Dio al suo popolo. E chiedere la
grazia che la nostra testimonianza di cristiani sia testimonianza portatrice
della visita di Dio al suo popolo, cioè di vicinanza che semina la speranza”.
(Tratto
dall'archivio della Radio Vaticana)
news.va/it
16.9.2014
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