giovedì 11 settembre 2014

I MARGINI DI INCREMENTO DEL CONSENSO ELETTORALE. IL PD E’ UN TORRENTE IN PIENA. NONOSTANTE LA QUESTIONE MORALE

Verrebbe da dire, con una iperbole, che il Pd ha registrato un successo elettorale da capogiro grazie alla questione morale, che bussa con insistenza, non da oggi, al portone di via del Nazareno. Ma è una iperbole, appunto, innocua e fatua. Eppure… Se si votasse oggi, il Pd vincerebbe di nuovo a mani basse, distaccando ulteriormente gli immediati inseguitori, che si stanno ancora leccando le ferite. Gli è che Renzi piace, è simpatico, piacevolmente chiacchierone. Dice quello che gli Italiani vogliono sentirsi dire. Lo stesso saccheggio delle risorse pubbliche, ormai strumentali rispetto a logiche spartitorie e affaristiche, appare ai più, all’opinione pubblica, a noi popolo elettore, come un fenomeno sociologico rassicurante, un quid che ti fa sentire il politico come uno di noi, del tutto simile al nostro έθος, alle nostre abitudini. Eccoti quindi l’apoftegma, grandioso, illuminante, di Alessandra Moretti, astro nascente del nuovo corso: “…distinguere le responsabilità del sindaco Orsoni che pare, diciamo, abbia ottenuto un finanziamento illecito, ed è un tipo di reato per il quale risponderà, rispetto evidentemente alle responsabilità di un ex governatore che si chiama Galan il quale sembra invece essere, diciamo, protagonista di un vero sistema di corruzione e di appalti. Io credo che sia una distinzione doverosa”. Torna, sempre apprezzato, il vecchio ritornello, quello che distingue chi ruba per mero arricchimento personale e chi, viceversa, in virtù di un moto altruistico dell’animo, riversa a favore del partito. Dopo tutto, farsi eleggere, sia pure a suon di mazzette, va ascritto a merito del singolo militante. È un seggio in più. La Moretti non considera (e come potrebbe?) che la dazione ambientale falsa in partenza la competizione elettorale, a favore del disonesto e a discapito di chi è al di fuori di certe cordate. Ma, arrivati a questo punto, non ci scandalizziamo più di niente. Anzi, vogliamo vederci riflessi in chi ci rappresenta nelle istituzioni. La moralità, e qui parlo esclusivamente della moralità politica, è una cosa da vecchi, cosa superata, da ingenui sognatori, consegnata in via definitiva ad una storia non più ripetibile. E intanto il nuovo, inesorabile, avanza.  


Giacinto Zappacosta

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